un po' di storia

La Ex-stazione era di proprietà del demanio, ossia dello Stato.

Nell’ambito del federalismo, lo Stato decise di cedere, su richiesta dei singoli enti locali, immobili di sua proprietà che non fossero necessari ai propri programmi. L’immobile della ex-stazione era in questi elenco di immobili dismissibili.

Il Comune di Nembro avanzò pertanto richiesta di acquisizione della struttura e dell’area di pertinenza: la domanda del 2014 fu accolta e il bene trasferito.

A inizio 2015, in piena autonomia, il Coordinamento dei Liberi Professionisti lanciò un concorso di idee per proposte di rifunzionalizzazione della ex-stazione. Il concorso di idee vide una ampia partecipazione, con proposte anche molto differenziate sia dal punto di vista architettonico sia su quello della destinazione, proposte illustrate in una mostra presso la Biblioteca Centro di Cultura nel maggio 2015.

L’amministrazione ritenne però opportuno percorrere un diverso percorso che puntasse a individuare in primo luogo quale servizio fosse richiesto dal territorio in risposta a bisogni espressi dai portatori di interesse e in secondo luogo quale gestione operativa si potesse ipotizzare per rendere lo spazio realmente fruibile, evitando di creare una ulteriore struttura da gestire direttamente ma anzi creando le condizioni per valorizzare esperienze presenti sul territorio nell’ottica di una sussidiarietà orizzontale.

La soluzione “tecnica” ossia la progettazione architettonica e la ricerca delle risorse economiche necessarie all’intervento sarebbero state affrontate in una fase successiva.

Per questo nel dicembre 2016, il Sindaco promosse un workshop presso la Sala Raffaelli in Biblioteca, invitando numerosi portatori di interesse, che si tenne il 15/12/2016 con la presenza della Banda, di rappresentanti dell’Oratorio, Coordinamento Liberi Professionisti, membri della Commissione Biblioteca, Responsabile Ufficio Tecnico, Amici della Biblioteca e rappresentanti di altri gruppi culturali e di animazione giovanile. Da quel tavolo di confronto, emerse la proposta di realizzare una Casa della Musica.

Le considerazioni che hanno portato poi l’Amministrazione a sostenere detta proposta furono le seguenti.

  • A Nembro vi è una lunga e ancora attiva tradizione e cultura musicale attestata da: la presenza di musicisti di elevatissimo valore anche a livello nazionale e internazionale; i numerosi gruppi musicali in particolare in ambito corale; un’esperienza di lungo periodo di sensibilizzazione come il Bazar della Musica; una banda dalla lunga storia che offre una scuola di formazione con quasi 150 allievi che in una percentuale significativa provengono da fuori comune; periodicamente si formano anche gruppi strumentali giovanili e la stessa banda ha visto la formazione di una formazione come la Bunker Band.
  • La collocazione della ex-stazione in prossimità della TEB e accanto al Parco Rotondo e non lontana dall’Auditorium Modernissimo e dalla Biblioteca Centro di Cultura la rende un punto strategico, sia per la facilità di accesso che per le connessioni potenzialmente utilizzabili per proposte culturali e di animazione.

Da qui l’idea di destinare questo immobile a “Casa della Musica”, intesa non solo come sede della banda e dei corsi della scuola di musica per i nostri ragazzi, ma come spazio fruibile in modo autonomo o coordinato da gruppi e associazioni che si muovono in questo ambito, anche da parte di gruppi giovanili che cercano un luogo per fare prove, oltre che spazio di fruizione e promozione della cultura musicale aperto e attento al territorio.

Per questo la soluzione architettonica doveva caratterizzarsi non solo per un numero di spazi adeguato ai bisogni della banda e della sua scuola di musica, ma anche per la disponibilità a un utilizzo di “altri utenti” in autonomia.

Inoltre, doveva rappresentare una forma nuova da inserire nella skyline della Nembro di oggi e di domani, forma singolare a rappresentare la novità nella continuità. Per l’edificio si è scelta una struttura in legno a significare la sostenibilità, con attenzione all’acustica in particolare dell’ampia sala, con una soluzione impiantistica vicina alla quasi completa autonomia energetica. Una sala inoltre è predisposta per l’accesso autonomo con entrata dedicata.

Nell’avviso pubblico che ha permesso di individuare il gestore per i primi dieci anni della convenzione, sono state inserite idee e proposte perché venga promossa la cultura musicale, la formazione e le iniziative per il territorio. La Casa della Musica potrà essere a disposizione nei modi che andranno definiti con Amministrazione e soggetto gestore delle scuole e delle loro attività, sfruttando anche la comoda posizione.

La scelta di sostenere il progetto attraverso il Bonus Art è segno di un collegamento col territorio che ha visto una incredibile risposta in termini di donazioni che hanno coperto finora oltre il 72% dei costi di realizzazione.

Ma pur considerando tutto quanto abbiamo detto (la storia e la tradizione, le realtà presenti nel nostro comune, etc…), la motivazione principale alla base di questo progetto è l’attenzione rivolta ai nostri ragazzi, alla loro crescita culturale e alle possibilità di esperienza e formazione in ambito musicale. Così come l’amministrazione sottolinea sempre l’importanza della pratica sportiva in termini di formazione dei nostri giovani anche sul piano dei valori di crescita degli individui, altrettanto è importante, guardando al futuro, investire negli ambiti artistici e tra questi nella musica come spazio di espressione delle persone che crescendo sviluppano i loro talenti in questo campo.

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